Ars boni et aequi
Ordine degli Avvocati di Firenze
Fra l’agosto ed il settembre del 1944, Adone Zoli fu nominato dal CTLN Commissario speciale per la ricostituzione dell’Ordine forense di Firenze, con il compito di indire al più presto le elezioni del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e Procuratori.
Il verbale del 20 settembre 1944 testimonia che il primo atto del Commissario Zoli fu la reintegrazione nell’Albo di tutti coloro che ne erano stati cancellati per motivi razziali; il secondo atto l’indizione, per il 1 novembre 1944, delle elezioni del Consiglio, perché si doveva “procedere alla libera scelta dei Colleghi che debbono comporre il Consiglio dell’Ordine”; il terzo atto, ce ne rende conto lo stesso verbale e quello del 25 settembre successivo, fu la sospensione dall’esercizio della professione solo di quegli avvocati compromessi con il passato regime che si erano macchiati di particolari infamie; perché la nuova Italia doveva fondarsi sull’equità, sulla responsabilità, sulla fermezza dei principi, in una parola sulla legalità.
Valeva il monito di Piero Calamandrei ai giovani giuristi che si impernia sulla fede nel diritto: il diritto inteso non solo come guida, ma anche come ancora di salvezza. Per essere tale deve essere un diritto certo, un diritto giusto, un diritto concreto. Fede intesa come missione più che mestiere.
Un viatico importante, anche pesante, che vale ancora per tutti noi Avvocati oggi.
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L’Auditorium del Consiglio dell’Ordine intitolato ad Adone Zoli
IL MIRACOLO DI S. AMBROGIO
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L’Ordine degli Avvocati di Firenze “CUSTODE” del Miracolo dell’Incarnazione
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Per oltre quattro secoli (dal 1340 al 1770) la Chiesa di Sant’Ambrogio in Firenze fu sottoposta ad una sorta di patronato dell’Arte dei Giudici e dei Notai, la più prestigiosa delle sette Arti Maggiori, alle quale era stato affidato il compito di curare la celebrazione del Miracolo dell’Incarnazione, avvenuto in quella Chiesa la mattina del 30 dicembre 1230, quando nel calice usato per la celebrazione della messa fu ritrovato “sangue vivo appreso incarnato (…) e missesi in un’ampolla di cristallo e ancora si mostra al popolo con grande riverenza.”.
Nel 1997 il Consiglio dell’Ordine – sotto la guida preziosa e dotta del compianto Avvocato e Consigliere dell’Ordine Alfredo Guidotti – decise di ripristinare la tradizione con la celebrazione, nel mese di dicembre, di una messa in suffragio degli avvocati deceduti nell’anno e con l’elargizione di un contributo per sostenere le opere della Chiesa.
La cerimonia è condivisa con il Consiglio Notarile dei Distretti di Firenze, Pistoia e Prato.
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