Trasformazione della PEC in REM

Nei prossimi mesi (probabilmente entro la fine del 2025) dovrà essere definito il procedimento di adeguamento delle PEC ai requisiti previsti dal Regolamento Europeo n. 910 del 23 luglio 2014 (link) per il servizio elettronico di recapito certificato qualificato (SERCQ).

Questo passaggio richiederà l’adeguamento al nuovo standard, che servirà a verificare (a livello europeo) l’identità dei titolari di caselle PEC, l’integrità del contenuto del messaggio, nonché l’avvenuto invio e la corretta ricezione dello stesso.

Sarà, infatti, necessario effettuare il riconoscimento dell’identità del titolare della casella di posta elettronica certificata attraverso SPID, Carta di Identità Elettronica o Firma Digitale, aggiungendo un ulteriore strato di sicurezza contro possibili attacchi informatici con l’identificazione a due fattori: notifica push o inserimento di un OTP (One Time Password).

I soggetti obbligati saranno gli stessi previsti dall’attuale normativa: in generale, chiunque abbia una PEC dovrà necessariamente passare alla REM per evitare che la casella in suo possesso perda la qualifica di e-mail certificata.

Il passaggio non comporterà il cambio di casella o di modalità di fruizione della stessa, ma solo la necessità di procedere dapprima all’autenticazione e poi all’identificazione del titolare.

Per conoscere la data definitiva di transizione dalla PEC alla REM, è necessario attendere l’emanazione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dedicato (mentre le nuove caselle che verranno attivate dopo tale data saranno già in automatico di tipo REM).

Il Consiglio dell’Ordine sta definendo con Namirial (fornitore della pec nome.cognome@firenze.pecavvocati.it) tempistica e costi per procedere tempestivamente alle procedure di identificazione e di successiva autenticazione dei titolari delle caselle pec ed ovviamente darà puntuale informativa di ogni sviluppo.

Per maggiori approfondimenti richiamiamo i contenuti del dossier predisposto da Namirial (link) e della nota esplicativa (link) messaci gentilmente a disposizione dal Collega Giuseppe Vitrani, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Torino.

Articolo del collega Andrea Pontecorvo e del Dott. Stefano Baldoni, entrambi di Roma (link)